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Cosa ci ha dato l'Anno europeo contro la povertà?

Ogni sesto abitante del vecchio continente vive in povertà: le statistiche sono allarmanti. La povertà e l'esclusione sono tra le maggiori sfide che l'Europa deve affrontare oggi. Molti politici a Bruxelles e singoli governi stanno facendo tutto il possibile per fermare efficacemente la pericolosa tendenza all'aumento della popolazione di persone prive di beni di prima necessità. Le ONG insegnano cos'è la povertà e come trattarla con comprensione.

La povertà, secondo le definizioni accettate, assume molte forme. È difficile stabilire un confine universale che definisca dove inizia e dove finisce la povertà. Coloro che vivono con meno di un dollaro al giorno vivono nella cosiddetta povertà assoluta. Il numero di persone in questa posizione nel mondo è stimato in 2 miliardi di persone. Questo è più di un terzo dell'umanità.

L'obiettivo dell'Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale era mostrare alla società che la povertà e l'esclusione sociale non sono problemi marginali che colpiscono solo i senzatetto. La povertà è nascosta in migliaia di case.

La povertà, che appare nella vita di una persona, la fa entrare in un circolo vizioso. Da un lato, la mancanza di mezzi di sussistenza sufficienti porta al fatto che questa persona si aliena socialmente, cessa di partecipare alla vita sociale e culturale; dall'altro, viene allontanato dalla società per la riluttanza mostrata nei suoi confronti.

Tuttavia, affinché le persone che vivono in povertà diventino persone degne agli occhi del resto della società, devono diventare tali persone di fronte a se stesse e credere di poter uscire dalla crisi.

L'Anno europeo della lotta alla povertà e all'esclusione sociale non riguarda solo il lavoro con i poveri. Un obiettivo importante fissato dalle autorità europee e nazionali è quello di aumentare la suscettibilità al problema della povertà tra tutti i membri della società. Combattere le conseguenze della povertà ed eguagliare il tenore di vita dei cittadini richiede il consenso pubblico, che purtroppo spesso manca.

 

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